Walkscapes come pratica di educazione non formale
Ci sono città dentro le città, città che la maggior parte delle persone ignora. A volte le attraversano senza accorgersene, ma per lo più sono semplicemente inconsapevoli della loro esistenza. Inizialmente, gli architetti guardavano a queste nuove concrezioni di edifici, parcheggi vuoti, piazze, strade e altri oggetti urbani come a malattie, tumori che richiedevano trattamento. Venivano definite come “caos urbano”, un disordine generalizzato emerso dall’aggiunta non pianificata di elementi casuali. Venivano viste come la parte negativa delle città, “vuoti” in attesa di essere riempiti. In seguito, si sono resi conto che questi “vuoti” non sono solo in attesa di essere riempiti, sono spazi vivi da riempire di nuovi significati, dove coloro ai margini della società cercano rifugio. Hanno iniziato a vedere questo “caos urbano”, questi “vuoti” come spazi di opportunità. L’unico modo per conoscerli è attraversarli.
Ripercorrendo le radici antropologiche e simboliche del camminare, l’architetto Francesco Careri (2006) ha definito un nuovo modo di attraversare lo spazio a piedi: il Walkscape. Basandosi sulle passeggiate urbane dei Dadaisti, Surrealisti e Situazionisti, il Walkscape definisce un nuovo modo di camminare in città, un modo che mira a esplorare i suoi “vuoti” per creare nuovi significati. È esattamente ciò che hanno fatto i membri del gruppo di ricerca STALKER e il paesaggista Nicolò Bassetti quando hanno percorso il Grande Raccordo Anulare di Roma (G.R.A.). L’esperienza di Bassetti è documentata nel suo libro “Sacro Romano GRA” (2013), mentre una descrizione dettagliata del walkscape di Stalker si trova sul sito web del gruppo (articiviche.blogspot.com). Sia Stalker che Bassetti hanno vissuto in modo diverso territori concepiti per essere ignorati e attraversati frettolosamente in auto. I riassunti delle loro esperienze sono documentati nelle mappe che hanno creato, mappe che rinominano luoghi rilevanti del nodo di Roma sottraendoli dalla loro funzione originale.
È in questo modo che l’atto di camminare assume un significato completamente nuovo e diventa contemporaneamente un atto formativo e performativo. Camminando attraverso gli spazi abbandonati delle nostre città, cambiando i nomi dei luoghi, creando mappe di quella “altra città” (quella in cui la maggior parte di noi vive) che si cela, da un lato impariamo a conoscere quei luoghi mentre, dall’altro, li modifichiamo. Per questo motivo, all’interno del nostro progetto “Walkscapes: Rigenerazione Urbana attraverso l’Educazione”, abbiamo deciso di ampliare la portata dei Walkscapes per ricodificarli come una pratica educativa non formale. Infatti, abbiamo adottato i Walkscapes per progettare passeggiate non formali incentrate sulla comunità per raggiungere i seguenti tre risultati:
– Elaborare nuove interazioni significative con un luogo per sviluppare proposte di rigenerazione urbana da parte dei cittadini;
– Sostenere la creazione di legami comunitari più solidi;
– Aiutare i cittadini a riconquistare il loro posto nella città.
Per raggiungere questi risultati, è stato deciso di far ruotare i Walkscapes attorno a un tema, illustrato da una guida (o mentore) con l’intento di sollevare domande ai partecipanti e aiutarli nella realizzazione di un’esperienza condivisa e significativa. I Walkscapes del progetto affrontano il tema del fiume, ossia come il fiume ha plasmato la città e come la città ha cambiato il fiume. I partecipanti, camminando lungo i percorsi scelti, hanno a disposizione una mappa, fogli per prendere appunti e alcune cartoline con domande per la riflessione e idee tematiche. L’uso di questi strumenti è completamente libero. Ai partecipanti viene chiesto di rispondere alle domande e esprimere i loro punti di vista e sentimenti in completa autonomia, scegliendo la forma di espressione che preferiscono. Alla fine del percorso, si chiede loro di condividere i loro punti di vista con gli altri e cerchiamo di elaborare possibili proposte di rigenerazione urbana insieme.
Le attività svolte e quelle che si svolgeranno nel contesto del progetto “Walkscapes: Rigenerazione Urbana attraverso l’Educazione” non ambiscono a ottenere risultati definitivi, ma vogliono proporre nuove prospettive con la speranza di promuovere la creazione di comunità più connesse e una partecipazione più attiva alla rigenerazione urbana.